In Uganda la legge contro gli omosessuali si modera: prima era prevista la pena di morte
Niente condanna a morte. L’Uganda potrebbe fare dietrofront sulla pena prevista per il reato di omosessualità, e che presto potrebbe diventare legge. Un passo indietro che non cambia la sostanza del testo. A parlare della rimozione della pena capitale dal testo è David Bahati, il parlamentare nell’ottobre 2009 fautore delle nuove norme. Il suo disegno di legge ha fin da subito attirato l’attenzione della comunità internazionale e ricevuto le pubbliche condanne del presidente americano Barack Obama.
CACCIA AI GAY - La proposta, per ora, prevede la condanna a morte per gli omosessuali attivi affetti da Aids. L’iter del testo si avvicina alla conclusione. Stephen Tashobya, presidente dellaCommissione affari legali e parlamentari dice che la normativa possa essere messa al voto nei primi giorni di maggio. “Dobbiamo verificare fin dove ci possiamo spingere con il disegno di legge. Stiamo facendo tutto il possibile, ma abbiamo poco tempo”, ha fatto sapere martedì scorso. Aggiungendo: “Molte persone hanno espresso preoccupazione per tale disposizione che prevede la condanna a morte e sono sicuro che quando cominceremo le audizioni sulla proposta emergeranno ancor di più le preoccupazioni”. Nella sostanza, insomma, cambierà poco. Bahati dice di non conoscere alcun membro del parlamento intenzionato “ad opporsi” al provvedimento.Frank Mugisha, direttore del Sexual Minorities Uganda, gruppo per i diritti degli omosessuali, è invece molto preoccupato, e sottolinea come il sentimento anti gay sia aumentato dopo l’introduzione del disegno di legge. “Molti gay vengono molestati – ha detto – a causa dell’attenzione dei media”.