Daniel Zamudo, il lutto e la speranza

di Paolo Hutter

Daniel Zamudo, il 24 enne gay di Santiago del Cile aggredito a morte da
un gruppetto di omofobi, è diventato un martire, un eroe civile dei
diritti omosessuali, la giovane vittima dell'intolleranza che tutti
piangono. E' stato sepolto ieri al Cimitero Generale della capitale
cilena, dopo un corteo funebre di automobili e autobus dal suo comune di
San Bernardo (hinterland del Gran Santiago) per chilometri di strade di
gran passaggio e per il centro della città. L'itinerario – concordato
nei dettagli tra i suoi familiari, gli attivisti della principale
associazione lgbt cilena Movilh, e le autorità cittadine – è stato fatto
conoscere da tutti i mass media e lungo tutto il percorso ci sono stati
svariati episodi di solidarietà. Applausi, ovazioni, gruppi di impiegati
che escono dagli uffici con cartelli di solidarietà, palloncini bianchi,
bandiere arcobaleno del movimento lgbt mai così diffuse, fiori, scolari
che salutano, e soprattutto fazzoletti bianchi, un grande sventolìo di
fazzoletti bianchi. Davanti al grande mercato dei fiori sulla strada del
Cimitero i fiorai si sono scatenati, come per i funerali delle persone
famose, e han bombardato il carro funebre di fiori. E' come se alla
vittima "diversa", al ragazzo che era uscito un po' bevuto dalla
discoteca gay, si sian volute appositamente riservare forme tradizionali
di cordoglio, come per sottolineare il messaggio : il Cile, il popolo,la
tradizione e la bandiera sono con il gay Daniel. Nei 24 giorni di agonìa
del ragazzo non si è ma interrotto il presidio di solidarietà davanti
all' Ospedale Centrale di Santiago. Dopo la sua morte sono stati
fischiati dai presidianti i due ministri e il sindaco di Santiago che si
erano precipitati a portare le condoglianze. Il vento di contestazione
contro il governo di destra che soffia da quasi due anni in Cile porta
ad accusare il governo Pinhera di tolleranza verso i gruppi neonazisti.
Ma in questa vicenda di Daniel bisogna riconoscere che tutti hanno agito
con grande impegno. Ci sono già 4 giovani fortemente indiziati in
carcere, il Presidente Pinhera ha ricevuto la famiglia alla Moneda e il
governo ha insistito perché si accelleri alla Camera l'iter di
approvazione della legge contro le discriminazioni e l'omofobia, quella
che l'Italia non riesce ad approvare. Dal palco del funerale hanno
parlato solo i familiari e i leader del movimento gay, perché così hanno
voluto. Altrimenti avrebbero parlato tutte le autorità, di ogni colore.
In tutto l'Occidente, in particolare nelle metropoli, posso avvenire
aggressioni omofobiche. Non sempre la reazione è così accorata come è
stata quella bellissima del Cile per Daniel Zamudo.

Postato da Lorenzo Bernini