SPORTELLO MIGRANTI LGBT VERONA
Vi invita alla visione dei film documentari a tematica LGBT che verranno proiettati
nell’ambito del FESTIVAL del CINEMA AFRICANO “AFRICA MIX” 2012
Lunedì 19 Novembre
ore 21 al Cinema Santa Teresa
(Zona B.go Roma-Fiera-Magazzini Generali)
Regia di Malika Zouhall-Worrall e Katherine Fairfax Wright
USA 2012 - Durata '87
Call Me Kuchu è un film documentario americano uscito nel 2012.
Regia di Malika Zouhall-Worrall e Katherine Fairfax Wright, il film esplora le lotte della comunità LGBT in Uganda concentrandosi in parte l’assassinio, avvenuto nel 2011 dell’ attivista per i diritti LGBT David Kato.
Il film è stato presentato al Film Festival Internazionale di Berlino 2012, e ha vinto il Teddy Award per il miglior film documentario. In concorso
Alla proiezione sarà ospite MANUELA FAZIA dell’associazione Lesbica
“Pianeta Viola” con la quale parleremo della situazione Ugandese.
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ore 21 al Teatro Camploy
( Veronetta )
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ore 21 al Teatro Camploy
( Veronetta )
SILENT STORIES
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Regia di Hanne Phlypo e Catherine Vuylsteke,
Belgio 2011 - Durata '52
Quattro vite, quattro nazionalità, quattro diversi orientamenti sessuali. Quattro storie silenziose di persone (due uomini e due donne) costrette a lasciare il loro paese d’origine (Algeria, Senegal, Iraq e Guinea) a causa della loro “diversità”. Il film documentario Silent Stories racconta le speranze, le battaglie, i sogni, le frustrazioni di Sarah, Arezki, Rabiatou, Jean-Louis. Mentre gli ultimi tre riescono ad emigrare in Belgio, dove cercano di rifarsi una vita e integrarsi dedicandosi agli studi o all’attivismo; per la prima, la transessuale irachena Sarah, il futuro è ancora incerto. Dopo lunghi anni di attesa potrebbe arrivare il tanto sospirato asilo politico e la speranza di un’operazione per cambiare sesso. Che siano lesbiche, transessuali, omosessuali o bisessuali, giovani o meno giovani, differenti per cultura, contesto sociale o educazione, ciò che unisce i protagonisti di queste storie è il loro dover fare i conti con il passato (la religione, la comunità e la famiglia di provenienza) e la loro battaglia per un futuro in cui possano vivere pienamente la loro vita. Silent Stories riesce a coinvolgere ed emozionare lo spettatore grazie al suo sguardo poetico e intimista, che rende indimenticabile il caleidoscopico racconto delle vite dei protagonisti. In concorso
Presenterà il documentario LORENZO BERNINI
dello Sportello Migranti LGBTdi Verona
Ulteriori informazioni su: sportellomigrantilgbtverona. blogspot.it - cinemaglbtverona.blogspot.it -www.arcigayverona.org
Tutto il Programma del Festival del Cinema Africano su: festivalafricano. altervista.org
Ulteriori informazioni su: sportellomigrantilgbtverona.
Tutto il Programma del Festival del Cinema Africano su: festivalafricano.
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SPORTELLO MIGRANTI LGBT VERONA
Arcigay Pianeta Urano Verona - 346.9790553 / Arcilesbica Verona - 349.3134852
ARCI Verona - 045.8033589 / ASGI - Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione / il Germoglio.
migrantilgbtverona@gmail.com - sportellomigrantilgbtverona. blogspot.it
migrantilgbtverona@gmail.com -
Lunedì 29 Ottobre 2012 dalle 10.10 - 11.50 (Verona)
UNIVERSITA' AGLI STUDI DI VERONA - SPORTELLO MIGRAMTI LGBT VERONALunedì 29 ottobre 2012 – ore 10.10-11.50
aula 1.1 – polo Zanotto (via S. Francesco 22, Verona)
Presentazione del libro
Spazi in migrazione Cartoline di una rivoluzione
a cura di Federica Sossi (ombrecorte, Verona 2012)
La curatrice Federica Sossi e l’autrice Paola Gandolfi discutono
con Livia Alga e Lorenzo Bernini (Università di Verona – Sportello migranti lgbt-Verona)
- Sabato 5 Febbraio 2011 dalle 21.30 (Milano)
INTERVENGONO: Giorgio Dell’Amico (Arcigay Immigrazione), Sportello I.O. Milano, Sportello migranti GLBT Verona, Pink Verona, Antagonismogay Bologna, Maurice LGBTQ Torino e altr*
a seguire STRANGERS IN THE NIGHT dj set Iraqueers, Marix, Manudj [elettropop, queerbit, disco]
DOVE? csoa COX 18, via Conchetta 18, Milano
per info: qar.noblogs.org – cox18.noblogs.org – cox18@inventati.org
- Presentazione del libro ”Le Condamnès” di Philippe Castetbon
Giorgio dell’Amico (responsabile del progetto Arcigay IO - Immigrazioni e omosessualità) e Lorenzo Bernini (Sportello migranti lesbiche, gay, bisex, trans – Verona)
Nel mondo esistono 242 paesi. In 78 di essi l’omosessualità è considerata un reato, in sette (Mauritania, Sudan, Yemen, Arabia Saudita, Iran) è punita con la pena capitale. Philippe Castetbon, giornalista e fotografo francese, nell’arco di un anno ha contattato via internet circa seicento uomini gay che vivono in stati che criminalizzano l’omosessualità. Ha chiesto loro una fotografia a volto coperto, una testimonianza personale sulla condizione omosessuale nel proprio paese e la traduzione nella propria lingua della frase “Nel mio paese, la mia sessualità è un crimine”.
In cinquantuno hanno risposto, e il libro Le Condamnés. Dans mon pays, ma sexualité est un crime è la raccolta dello loro fotografie e testimonianze.
- Martedì 7 Settembre 2010
Dalla condizione delle/dei migranti lesbiche, gay e transessuali una riflessione sulle politiche della concessione dell’asilo nel nostro paese e sulle difficoltà che devono essere affrontate per il rispetto di un diritto vitale
L’orientamento sessuale e l’identità di genere, nelle varie forme in cui si esprimono, sono causa, in molti paesi, di discriminazioni talvolta sancite dalla legge. Secondo gli accordi internazionali le persone migranti che dimostrano di poter essere perseguitate nel paese dal quale sono fuggiti a causa della loro omosessualità o transessualità hanno diritto a presentare domanda di asilo internazionale anche in Italia.
Per ottenere il rispetto di questo diritto è però necessario che il/la migrante dichiari la sua condizione, che deve emergere anche nella sua comunità etnica nel nostro paese, con l’effetto di rischiare l’emarginazione fra i/le connazionali portatori/trici di una cultura chiusa alle differenze sessuali. E poi non può essere trascurato il rischio che la domanda di asilo non sia accolta, e che il/la migrante venga espulso/a, con il risultato di essere riconsegnato/a alla situazione di discriminazione e di pericolo personale.
Per aiutare chi si trova in questa situazione a far valere i suoi diritti una serie di associazioni (e più precisamente ARCI Verona, il Germoglio, Arcilesbica Verona, Arcigay PIaneta Urano Verona , Circolo Pink GLBTQE Verona,
ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) hanno promosso nella nostra città lo Sportello Migranti lesbiche gay bisessuali e transessuali.
La giornata del 7 sarà dedicata alla conoscenza di questa situazione e dei percorsi per rendere i/le migranti consapevoli dei loro diritti e delle strategie per uscirne: perché ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia (Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa)
Programma:
Ore 18.30 - dibattito con la partecipazione dei relatori:
Lorenzo Bernini (Sportello Migranti lesbiche bisex gay e trans di Verona):
Differenze sessuali e diritto di asilo
Giorgio dell’Amico (responsabile del progetto IO – Immigrazioni e Omosessualità – Arcigay): Migranti lesbiche, gay e trans in Italia: una panoramica
Marcia Leite (associazione Libellula Roma): Le migranti transessuali e la tratta della prostituzione in Italia
Ore 20.15 – buffet a cura della coop. Contadini & Cucinieri (costo 12 euro)
Ore 21.15 – proiezione del videodocumentario “The Kuchus of Uganda”(Omosessuali in Uganda – di Mathilda Piehl, Svezia/Uganda 2008)
dibattito introdotto da Manuela Fazia, associazione lesbica Pianeta Viola, Brescia
The Kuchus of Uganda
Svezia/Uganda, 2008
regia Mathilda Piehl
sceneggiatura Mathilda Piehl
montaggio Johan Serrander
musica Ayesha
produttore Mathilda Piehl
The Kuchus of Uganda
Uno spaventoso reportage sull’omofobia in uno dei paesi più arretrati dell’Africa. Raccontano eroicamente il medioevo della condizione omosessuale, quasi barricati nella loro sede semiclandestina (fare propaganda è severamente vietato), alcuni militanti che giorno dopo giorno rischiano di essere aggrediti e la pena a sette anni di carcere. In un’agghiacciante sequenza, invitati all’Università per spiegare le loro ragioni, vengono insultati, vilipesi e letteralmente cacciati via da studenti e professori, senza nemmeno riuscire a prendere la parola. Un disperato ennesimo appello sul rispetto dei diritti civili e contro l’omofobia, diretto dalla svedese Mathilda Piehl (già al Festival lo scorso anno con il documentario Are You a Girl or What?) che si aggiunge a quelli, ripetuti, della comunità internazionale.
info: Lorenzo Bernini 347 0163407 – Gianni Zardini 348 2634126